Via libera dell'Agcom alle nuove regole sulle web tv. Il Consiglio ha approvato i regolamenti relativi ai servizi audiovisivi lineari e a richiesta diffusi via Internet, apportando una drastica semplificazione rispetto al testo della consultazione pubblica. Nessuna autorizzazione, l'esclusione dalla regolamentazione sotto un tetto di ricavi e un contributo una tantum inferiore rispetto alle bozze di partenza: questi i punti centrali del provvedimento, che ha trovato l'opposizione di due commissari. I regolamenti, sempre secondo quanto si apprende, si applicheranno solo ai soggetti professionisti con ricavi radiofonici e televisivi superiori a 100mila euro annui.
Non è previsto alcun regime di autorizzazione, ma gli operatori potranno valersi di un meccanismo di silenzio-assenso.Escluso il pagamento di canoni annuali, ma solo un contributo una tantum di 500 euro per i servizi tv e di 250 euro per quelli radiofonici. Nessun vincolo burocratico per tutti gli altri soggetti operanti sulla rete e per i siti che raggiungono piccoli fatturati. La regolamentazione delle emittenti su Internet è meno rigida rispetto alle ipotesi iniziali: non è necessarua, infatti, di alcuna autorizzazione.
I commissari di opposizione esprimono tuttavia perplessità sull’opportunità di ampliare alla Rete un impianto normativo delle tv tradizionali che prevede, per esempio, responsabilità editoriale, obbligo di rettifica e tenuta del registro dei programmi. Inoltre dubbi sono stati sollevati sull’esclusione degli aggregatori di video come il video-sharing di YouTube.