L’Agcom potrà oscurare i siti che indicizzano materiale protetto: così l’Agcom ha approvato la prima versione della norma che regolerà la repressione della pirateria in Internet. Rispetto alla bozza iniziale, che metteva al centro le attività degli utenti, nel mirino ci sono i siti. Chi deterrà il diritto d'autore potrà richiedere ai siti in violazione il materiale incriminato. Questo potrà essere costituito da file pirata ma anche solo dall'indicizzazione di materiale illegale e questa parte della norma riguarda per esempio tutti quei siti che fungono da motore di ricerca per BitTorrent.

Una volta contattati, se i gestori del sito si sottrarranno alla richiesta per 48 ore, il detentore dei diritti potrà rivolgersi all'Agcom, che rinnoverà la richiesta di rimozione e, se il contenuto ‘incriminato’ non sarà rimosso ancora una volta, sempre l’Agcom provvederà a infliggere una sanzione. Ma l’Agcom avrà anche facoltà di attivare, in particolare contro i siti stranieri che sfuggono alla legislazione italiana, l'oscuramento.
 

Oscurare un sito potrà avvenire in due modi: l'Autorità potrebbe intervenire in prima persona richiedendo il blocco tramite DNS dei siti in violazione o semplicemente limitarsi a pubblicare una lista di questi siti, dando ai vari ISP il compito di oscurarli. La strada da adottare sarà indicata dal testo definitivo della norma, la cui audizione dovrebbe tenersi nei prossimi 60 giorni.

Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità, ritiene che “il testo approvato è una sintesi efficace tra le contrapposte esigenze di tutelare la libertà della rete e la titolarità dei contenuti. La norma non prevederebbe infatti alcuna forma di controllo sugli utenti o di censura del web ma collocherebbe l'Italia tra gli esempi più moderni e avanzati, facendo proprio l'approccio che considera il mercato unico digitale come la ‘quinta libertà’ il cui sviluppo va considerato prioritario”.