Chip che si ricarica con il calore umano e l'energia dei processori dei server utilizzata per riscaldare interi edifici. Soluzioni per non sprecare energia del Mit e di Ibm

Il Cebit 2008 ad Honnover è stata l’occasione di presentazione di nuove tecnologie per il futuro che potrebbero e agiranno in favore dell’ambiente. Vi era una zona, vasta se non gigante, infatti, tutta dedicata alle tecnologie verdi e per onorare questa nuova filosofia targata technology, due case madri hanno presentato due prodotti di grande portata a favore dell’ambiente.

I ricercatori del MIT e di Texas Instruments hanno progettato un chip in grado di raggiungere un'efficienza energetica 10 volte superiore rispetto alla precedente generazione. Il consumo dei nuovo chip sarebbe così ridotto che i ricercatori ritengono che sia possibile ricaricarlo attraverso il calore sprigionato dal corpo umano. Il chip potrebbe trovare spazio nei pacemaker, a cui non servirebbe più una batteria.

Parte fondamentale del chip è un efficientissimo convertitore DC-to-DC, che permette di realizzare un sistema completo in un unico chip. Per il momento il chip è ancora in fase di studio e sviluppo e si prevede una sua uscita sul mercato solo fra cinque anni, più o meno.

Per assicurare il comfort delle abitazioni private, risparmiando sui costi del riscaldamento e garantendo un beneficio ecologico diminuendo la produzione di gas serra, i ricercatori IBM hanno pensato di sfruttare il calore prodotto dal lavoro dei nosti cervelli elettronici. Essi avrebbero, infatti, migliorato lo scambiatore di calore inserito nei server di grosse dimensioni: attraverso la realizzazione di microcanali nel materiale inserito a contatto con la CPU, oltre il 75 per cento dell'energia dissipata dal chip può essere recuperata ed inviata verso la zona radiante. L’attenzione sarà che tutto il calore estratto dovrà esser smaltito in futuro si potrebbe pensare di convogliare il tutto in una rete di distribuzione capace di veicolare il caldo dove ce n'è bisogno.

Un esempio del risultato che si potrebbe raggiungere? Un data center di medie dimensioni, che consuma un megawatt di elettricità, secondo le stime di IBM potrebbe in teoria tenere al caldo non meno di 70 famiglie.

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