Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha lanciato un allarme per la salute degli occhi di chi usa apparecchiature tecnologiche, raccomandando di non rimanere davanti ad un display per più di due ore al giorno. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Pediatrics, sono soprattutto i bambini che rischiano, dal momento che mediamente i più piccoli stanno davanti ad uno schermo per il 66% di tempo oltre il dovuto. Certo, un massimo di due ore al giorno sembra davvero poco e a complicare la situazione vi sono i milioni di posti di lavoro che richiedono di stare dietro a uno schermo per molte ore di seguito.
Le autorità sanitarie fanno notare che quando si visualizza e lungo un qualsiasi display i piccoli muscoli oculari tendono a rimanere contratti più a lungo del normale, il che si traduce in affaticamento, visione offuscata e difficoltà nel mettere a fuoco. Mentre normalmente una persona sbatte le palpebre per dodici o quindici volte al minuto, davanti ad uno schermo questa frequenza si dimezza causando occhi arrossati, secchi e che si tende a strofinare spesso.
I danni alla vista sono ancor maggiori al buio, dal momento che la retroilluminazione presente in molti display fa sì che gli occhi diventino ‘dipendenti’ dalla loro luminosità.
Stare delle ore a guardare uno schermo retroilluminato può causare una ipersensibilità nei confronti della luce che porta a visione sfuocata, mal di testa e problemi di messa a fuoco, tutti sintomi riconducibili alla cosiddetta ‘Computer Vision Syndrome’.