Il produttore taiwanese di smartphone HTC ha annunciato lunedì scorso la chiusura definitiva dei suoi uffici in Corea del Sud. Il motivo è dato dalle vendite insoddisfacenti di HTC, che pertanto hanno portato alla conclusione che per l’azienda è meglio terminare al più presto la sua esperienza coreana. I vertici aziendali di HTC non hanno ancora resa nota una data definitiva di chiusura, ma già da ora i dipendenti sono invitati a ricercare un altro lavoro sempre all’interno della compagnia, ma in un’altra sede. Nel comunicato stampa si leggono queste parole: “Questa è una decisione difficile che ha un impatto diretto sulle persone che hanno contribuito alla crescita di HTC negli ultimi anni”.
Per le aziende straniere la Corea del Sud è sempre stata un mercato molto difficile nel quale penetrare, dal momento che è dominato da produttori come Samsung, LG e Pantech che da soli rappresentano oltre il 90% del giro d’affari. Nel 2011 HTC è riuscita a conquistarsi solo un magrissimo 2% delle vendite totali, che sono scese all’1% nel primo trimestre 2012.
La chiusura degli uffici sudcoreani segue a ruota quella avvenuta in giugno in Brasile, anch’essa motivata dalle vendite disastrose (meno dell’1% del totale). In Brasile è stato tenuto aperto solo un ufficio che si occupa di assistenza postvendita. L’analista di Canalys Nicole Peng commenta: “HTC deve investire maggiormente in opportunità sul breve periodo, esattamente come ha fatto in Cina che è diventata il maggior mercato al mondo di smartphone”.
HTC chiude in Corea del Sud