Praticamente sin dall’epoca del suo debutto, Google+ si è dovuto confrontare con le modalità attraverso le quali gli utenti si registravano ed apparivano sul sito. La compagnia infatti voleva creare un servizio totalmente privo di pseudonimi o nickname, all’insegna della piena trasparenza sull’identità. Eppure su Google+, che attualmente riferisce di avere più di 90 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo, molte persone si sono registrate con identità diverse dal proprio nome e il loro account è per questo stato sospeso.
Per aumentare la base di utenti, si pone il problema di come fare nel caso di celebrità, star e personaggi dello spettacolo per i quali lo pseudonimo è noto ai più, mentre lo stesso non si può dire per il loro vero nome di battesimo; uno degli esempi più clamorosi è quello di Madonna, al secolo Louise Veronica Ciccone.
Per ovviare a questi problemi Google+ ha deciso di concedere agli utenti l’utilizzo di pseudonimi e soprannomi “famosi”, un’autorizzazione per la quale tuttavia la stessa azienda avrà l’ultima voce in capitolo.