Foxconn: suicidi e sfruttamento del lavoro minorile per produzione Nintendo Wii U

L’azienda Foxconn, che si trova nella regione dello Yantai (sud-est di Pechino) ha scoperto che in alcune delle sue fabbriche lavorano ragazzi tra i quattordici e i sedici anni, violando le leggi cinesi sul lavoro e le politiche interne dell’azienda. Secondo un comunicato i minorenni sarebbero stati allontanati e rispediti alle rispettive scuole con programmi d’inserimento mirati.

Tra i prodotti realizzati dai minorenni non risulta nessuno a marchio Apple, secondo il sito games.qq (in cinese) i giovanissimi lavoratori erano impiegati alla produzione delle nuove console Nintendo Wii U. 

L'azienda ha anche fatto sapere che in tutti gli altri stabilimenti, dove lavorano circa 1,2 milioni di persone, non si sono rilevati casi simili.

La Foxconn dal canto suo non rifiuta le accuse e non getta tutta la responsabilità sulle scuole, che avrebbero ricattato gli studenti minacciandoli di bloccare il loro percorso di studi se si fossero rifiutati di partecipare all'attività produttiva.

In una nota la Foxconn rivela: ”Riconosciamo che la piena responsabilità di queste violazioni è dell'azienda, e ci siamo scusati con ognuno degli studenti per il nostro ruolo in tutto questo".

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