Oggi è forse più facile vedere un bambino con un tablet in mano piuttosto che con un pallone. Le conseguenze di questa sempre più precoce digitalizzazione le conoscono bene tanti genitori del Regno Unito che si sono visti arrivare bollette astronomiche a causa dell’acquisto di app a pagamento.
Ma quanto è diffuso esattamente il fenomeno? Secondo un’indagine recentemente condotta dalla Microsoft, che ha visto come protagonisti duemila genitori britannici in possesso di uno smartphone o di un tablet, parecchio. Il 28% degli intervistati ha infatti denunciato acquisti in-app non autorizzati da parte dei loro figli. Di essi, l’83% ha in particolare affermato che le conseguenze di questi acquisti sono state vere e proprie ‘bollette shock’ la cui media è stata calcolata intorno ai 40 euro. In pratica, considerando il fenomeno da un punto di vista complessivo, Microsoft ha stimato in poco più di 36 euro la spesa media non autorizzata su ogni device.
Una buona parte di colpa in tutto questo, però, ce l’hanno anche i genitori. Infatti il 17% degli intervistati ha dichiarato di condividere con i propri figli le credenziali di accesso ai propri dispositivi, mentre addirittura il 23.5% non possiede nemmeno una password.
Forse qualcuno potrebbe obiettare che i bambini non sempre si rendono conto di quello che fanno, ma in realtà i piccoli britannici sono piuttosto birichini, per non dire peggio: il 20% ha infatti twittato con l’account dei genitori, mentre il 18% ha cancellato contenuti dai loro smartphone e tablet senza autorizzazione.
10 migliori app iPad per bambini