Gli sforzi di Microsoft nella direzione di rendere le proprie applicazioni sempre più usabili e semplici nella gestione diventano sempre più intensi. L’obiettivo è quello di perfezionare progressivamente il parco dei software esistenti per giustificare il rilascio di nuove versioni più appetibili sul mercato.
Gli studi di usabilità condotti fin qui si sono basati essenzialmente su interviste condotte agli utenti durante l’utilizzo degli applicativi. Ma al reparto di studi di usabilità questo non basta più. Le domande fatte durante l’uso dei software distraggono gli utenti e impediscono di rilevare l’autentico comportamento che l’utente mette in atto nell’interazione con la macchina.
Inoltre non è facile capire esattamente in che direzione l’utente si muove e che compiti intende volta per volta svolgere. Ad aggravare la cosa c’è che gli utenti stessi spesso non sono in grado di verbalizzare quello che vanno facendo.
A questo scopo Microsoft ha deciso di utilizzare un sistema di rilevazione elettroencefalografico in real time, capace di monitorare i comportamenti degli utenti sotto forma di segnali elettromagnetici corrispondenti all’attivazione delle aree diverse del cervello corrispondenti alle azioni. In questo modo i ricercatori di Microsoft ritengono di potere dare utili informazioni sul modo di operare degli utenti e quindi sui difetti dei software in uso.
Ovviamente si tratta di una ricerca sperimentale tutta da definire, ma quel che è sicuro è che il rapporto uomo-computer ormai si sta spostando sempre più a fondo addentrandosi nello studio dei meccanismi stessi che guidano la mente umana.
Video: un test di usabilit??? classico