Censura di internet in Siria, Google e Twitter cercano di aggirare il blocco

Nei giorni scorsi Google e Twitter hanno ripristinato il servizio Speak2Tweet per consentire alla popolazione siriana di continuare a comunicare i propri messaggi su Twitter aggirando il blackout della rete internet. Il servizio Speak2Tweet era nato nel corso di un altro importante blackout, quello avvenuto in Egitto nel febbraio 2011 durante il rovesciamento del regime di Mubarak. Da allora Speak2Tweet è rimasto sostanzialmente in letargo, ma recentemente Google ha annunciato su Google+ il ripristino del servizio. 

Nel comunicato ufficiale, Google ha sottolineato come in Siria l’accesso ad internet sia stato completamente bloccato, e che anche le linee telefoniche fisse e mobili abbiano molti problemi. Per chi tuttavia ha a disposizione una connessione vocale è possibile utilizzare Speak2Tweet semplicemente lasciando un proprio messaggio ad uno dei numeri internazionali +90 2123391447, +30 2111982716, +39 0662207294 o ancora +1 6504194196. Il servizio provvederà poi a twittare il messaggio registrato, aggirando così la necessità di connettersi ad internet. Gli utenti potranno poi ascoltare i messaggi chiamando gli stessi numeri di telefono, oppure collegandosi a www.twitter.com/speak2tweet.

Con questa importante iniziativa Google si è ancora una volta schierata a favore dell’accessibilità ad internet, dopo essersi strenuamente opposta alla censura della rete in Cina. Tuttora Google è impegnata in una campagna volta a preservare l’autonomia di internet, e si oppone all’ipotesi che la rete venga in futuro controllata da un’organizzazione delle Nazioni Unite (la International Telecommunications Union).

Il blocco di internet in Siria

Il blocco di internet in Siria

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