La tecnologia ricostruisce l'acustica di Stonehenge: un ambiente audio in 3D dei suoni del sito megalitico

Il sito megalitico di Stonehenge, nel sud dell’Inghilterra, è uno dei monumenti preistorici più suggestivi del mondo. Dalla sua costruzione, che secondo gli archeologi venne completata tra il 2500 a.C. e il 2000 a.C., purtroppo del sito originario sono stati perduti diversi elementi. Per questo motivo, un gruppo di studiosi britannici si è impegnato nell’ambizioso progetto di cercare di ricostruire l’acustica originaria del luogo, utilizzando le più sofisticate tecnologie attualmente disponibili.

Il progetto è durato ben 4 anni, sotto la direzione del Dr Bruno Fazenda, e ha visto coinvolte la University of Salford di Manchester, l’Università di Huddersfield e l’ateneo di Bristol. Per comprendere quali fossero i riverberi sonori che una volta si potevano ascoltare a Stonehenge, il team di ricercatori ha sviluppato un approccio secondo i principi dell’‘archeoacustica’, una disciplina relativamente recente che studia la qualità del suono negli edifici del passato. Per aiutarsi nella ricostruzione gli studiosi hanno sfruttato la replica esatta del sito di Stonehenge, il Maryhill Stonehenge War Memorial, che si trova nello stato di Washington negli Stati Uniti. 

Un video della ‘Maryhill Stonehenge Resonance’ può essere visionato su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=uUUfeQ3nVu8). È stata infine creata una dettagliatissima ricostruzione audio in 3D dei suoni che una volta si sarebbero potuti udire a Stonehenge, come ad esempio canti, urla sacrificali o formule sacre dei cerimonianti.

La tecnologia ricostruisce l'acustica di Stonehenge: un ambiente audio in 3D dei suoni del sito megalitico

Stonhenge 3D animazione italiana

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