Dopo quattro anni di attesa ritorna Killzone capitolo 2, la killer application per PlayStation 3. Killzone 2 è caratterizzato da lunghi scontri in ‘arene’ circoscritte, piuttosto che da un costante percorso d’avanzamento. La guerra da combattere porta ad un’intensa immersione del giocatore nelle scene di lotta, esaltata dall’uso di nuove armi a disposizione dei guerriglieri. La componente multiplayer di Killzone 2 è basata sulle classi, e ogni giocatore deve dare il suo apporto in base alle caratteristiche della classe a cui appartiene. In totale ci sono sette classi, ognuna caratterizzata da specifiche abilità. Nel momento della morte è possibile cambiare alcune delle abilità.
Ci sono cinque modalità di gioco in multiplayer: Assassination, Search & Retrieve, Search & Destroy, Bodycount e Capture & Hold. In ogni server di gioco possono esserci al massimo 32 giocatori, divisi in squadre di quattro. Due squadre possono fondersi e creare una fazione di otto membri.
La storia inizia li dove era finita, cioè a Helghan (Capitale Pyrrhus), un pianeta minerario, ex colonia della UCN (United Colonial Nation, l’organismo federativo che raggruppa le colonie terrestri). Helghan è un pianeta costituito da poche grandi città e numerosi piccoli insediamenti che cercano, faticosamente, di resistere alle sabbie costantemente in avanzata a causa delle frequenti tempeste di polvere che ammorbano l’atmosfera del pianeta. Abitato inizialmente solo dalla UCN, dopo la prima guerra extrasolare, i coloni del sistema Alpha Centauri, ribellatisi al controllo della UCN, sono arrivati su Helghan, pronti ad affrontarne le difficoltà ambientali, piuttosto che a sottomettersi al potere della UCN.
Le drammatiche condizioni climatiche e le difficoltà di adattamento portarono la comunità alla guerra civile, dando vita alla la possibilità di un riassorbimento della colonia nel sistema UCN. È in questo contesto di crisi che emerse la carismatica figura di Scolar Visari, che con la sua forza e la sua persuasione riuscì a definire precise gerarchie e creando un sistema autarchico-militare, autoproclamdandosi imperatore e decidendo dell’organizzazione del pianeta.
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