Il vasto panorama dell’online storage è stato scosso dalla notizia dell’oscuramento di uno dei più noti siti di file sharing, Megaupload. La polizia federale degli Stati Uniti ha infatti disposto la chiusura di questo sito a causa dei numerosi download illegali di film, musica ed altri contenuti protetti da copyright. Le accuse rivolte al fondatore di Megaupload e ad altri membri della compagnia sono piuttosto gravi, dal momento che secondo gli investigatori i milioni di download illegali sarebbero costati almeno 500 milioni di dollari ai legittimi detentori dei diritti d’autore. Con queste accuse, quattro dirigenti sono stati arrestati ad Auckland, in Nuova Zelanda, su richiesta degli Stati Uniti. L’indagine è partita proprio dagli USA, dal momento che Megaupload possiede alcuni server ad Ashburn, nello stato della Virginia.
Le proteste non sono tardate ad arrivare e sono sfociate addirittura nell’attacco, da parte di hackers appartenenti al gruppo “Anonymous”, al sito del Dipartimento di Giustizia statunitense.
Ad essere attaccato è stato anche il sito del Motion Picture Association of America. Megaupload ha invece reagito attraverso un comunicato che afferma come la stragrande maggioranza dei suoi utenti generino un traffico assolutamente legale; l’azienda inoltre si dichiara disponibile a instaurare un dialogo con le parti in causa.
La chiusura di Megaupload rappresenta un vero e proprio shock dal momento che sono ben 150 milioni gli utenti registrati al sito, con circa 50 milioni di visite giornaliere.
Proteste in rete ed attacchi di Anonymous per la chiusura di MegaUpload