Accedere liberamente ad Internet deve essere un diritto costituzionalmente garantito: questa l'idea del giurista Stefano Rodotà che, insieme al direttore di Wired Riccardo Luna, ha proposto la stesura di un nuovo articoli, il 21 bis, della Costituzione, volto a garantire l'accesso a internet a tutti i cittadini italiani. L'articolo recita ‘Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale"’

Rodotà e Luna hanno presentato tale proposta in occasione dell'Internet Governance Forum in corso a Roma presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Secondo Rodotà, le reazioni del mondo politico di fronte al fenomeno WikiLeaks, dimostrano che la politica, sia italiana che estera, possiede un'inconsapevolezza culturale. L'iniziativa è stata accolta in modo positivo dalla comunità online così come da buona parte del mondo politico. Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, ha dichiarato: “La proposta di riforma dell'articolo 21 della Costituzione fatta da Stefano Rodotà e dalla rivista Wired rappresenta di sicuro un passo avanti per l'Italia sul tema del diritto di tutti i cittadini a essere informati”.
 

E ancora: “E’ importante per garantire a tutti, nelle nuove condizioni in cui l'innovazione tecnologica ci ha dato l'opportunità di trovarci, la libertà dell'informazione e dei mezzi di comunicazione. Non resterà che attendere le prossime settimane per scoprire se la proposta verrà presa in considerazione da governo e parlamento, o se finirà presto nel dimenticatoio. Nel frattempo Wired ha messo in piedi una raccolta firme online per perorare questa causa”.

Video: Rodot?á sulla libert?á del web