Google viaggia a vele spiegate verso il web semantico e, come annunciato, lancia oggi ufficialmente un progetto che va avanti da due anni ormai e che prende il nome di 'Knowledge Graph', nato proprio dopo l'acquisizione della società Metaweb, avvenuta nel 2010. Si tratta di alcune modifiche sostanziali apportate al core del suo motore di ricerca di base (operanti al momento solo in lingua inglese, su Google.com). 

Anzitutto, quando si immette una chiave di ricerca, in alcuni casi potrà essere necessario specificare, disambiguare, proprio come avviene su Wikipedia. Una volta che si innesca il Knowledge Graph, il grafico della conoscenza, si aprirà una finestra con informazioni a cascata sul lato destro della pagina dei risultati della ricerca. Si trattera di informazioni di base, sia testuali che visive, riguardo a eventi, persone o luoghi che Google conosce e fa interagire con altri dati, punti di riferimento semantico appunto, informazioni che sono rilevanti per la query.

Al momento sembra che Google sia già in grado di dare informazioni rilevanti su circa 500 milioni di persone, con 3,5 miliardi di attributi e relative connessioni. Il ovo sistema sembra dunque superare la semplice rilevanza legata alle parole chiave, cominciando veramente a ragionare. Qualcosa che era già stato sperimentato in piccolo da Wolfram Alpha, il motore di conoscenza computazionale utilizzato da diverse app mobile.