Alla fine del 2012 gli utenti Instagram avevano appreso con sconforto la notizia che il social avrebbe presto cambiato le condizioni di utilizzo, “autorizzandosi” ad usare le immagini caricate dagli utenti per scopo promozionale. Oggi invece un altro “pericolo” arriva da un soggetto ben più grosso, Google che ha aggiornato i suoi termini di servizio, autorizzandosi di fatto a schiaffare il tuo vero nome e il tuo volto accanto annunci, nell'ambito di un programma di ampliamento delle sue “specializzazioni condivise”. La notizia, un fulmine a ciel sereno per molti utenti attenti alle questioni della privacy personale, è da collegarsi alla crescita dell'influenza di Google+. Come saprete, per iscriversi al social di Google, ciascun utente deve obbligatoriamente iscriversi con il proprio nome reale, non sono ammessi gli pseudonimi. Oggi la politica del 'vero nome' è stata estesa a tutti i nuovi Google Accounts – anche se si usa solo Gmail, e da due settimane anche tutti i commenti di YouTube devono essere collegati ad account Google+ esistenti.
Le nuove Condizioni Generali consentono alla società di utilizzare e vendere le informazioni utente prelevate proprio dai like Google+ e YouTube, dai commenti e dalle condivisioni, per corredare in questo modo i prodotti in vendita di "Riconoscimenti" reali.
La modifica “permette all'azienda di includere i nomi degli utenti adulti, foto e commenti in annunci visualizzati attraverso il We , in base a giudizi, commenti e messaggi che hanno fatto su Google Plus e gli altri servizi Google come YouTube".
Cosa succederà adesso? Sappiamo che in passato sia Instagram chee Facebook hanno subito azioni legali per questo tipo di politiche – con cui si mercanteggiano informazioni private e personali per incentivare la pubblicità.
Il caso di Instagram si è risolto quasi subito in tribunale, mentre Facebook ha offerto 20 milioni di liquidazione.
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