Nelle scorse settimane si è verificata una vera e propria escalation degli attacchi di Anonymous, e le ultime vittime dei pirati informatici sono state le alte sfere della Formula 1. Il sito ufficiale del circuito mondiale è infatti andato in tilt per colpa di Anonymous, che ha reso nota la motivazione del suo gesto: il boicottaggio del Gran Premio del Bahrein, in programma il weekend del 21 e 22 aprile 2012. Gli attacchi degli hacker informatici sono stati motivati dalla protesta contro le ripetute violazioni dei diritti, politici e civili, che si registrano quotidianamente nel ricco (ma decisamente poco democratico) Paese asiatico. Nei giorni scorsi fa un manifestante era stato ucciso dalle forze dell’ordine mentre erano in corso di svolgimento le prove libere del Gran Premio.

Anonymous non si è limitata a colpire il sito ufficiale della F1, ma si è scagliata anche contro un altro importante portale di informazione dell’automobilismo, F1-racers.net, e il sito istituzionale del Ministero dell’Interno del Bahrein. Gli attacchi sono andati in scena seguendo un modus operandi ormai consueto per Anonymous, ovvero il ‘defacing’ delle home page, il cui contenuto è stato rimpiazzato da comunicati nei quali gli hacker rivendicavano le motivazioni delle proprie azioni. 

Gli hacker – o, meglio, gli ‘hacktivisti’ – di Anonymous hanno inoltre richiesto la liberazione di un importante esponente dell’opposizione al regime, Abdulhadi al-Khawaja, da anni impegnato nella battaglia per i diritti umani.

Rispetto dei diritti umani in Bahrein: Anonymous colpisce anche la Formula 1

Rispetto dei diritti umani in Bahrein: Anonymous colpisce anche la Formula 1

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