Con il termine ‘nomofobia’ si identifica un comportamento, o meglio una manifestazione al limite del patologico, che interessa un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo che, per un motivo o per l’altro, non hanno a portata di mano il proprio dispositivo mobile. Al giorno d’oggi utilizzare uno smartphone è indispensabile per il business ed il lavoro, ma può ad esempio capitare di dimenticarlo in macchina o di non averlo con sé in borsa. Ebbene, la nomophobia è una manifestazione che in questi casi colpisce le persone con sensazioni di forte disagio, paura e persino reazioni di panico incontrollato. Questa reazione patologica si verifica anche quando non ci si può connettere ad internet o utilizzare il proprio smartphone a causa dell’assenza di segnale. La parola ‘nomophobia’ deriva dalla contrazione di ‘no-mobile-phone phobia’, traducibile con l’espressione ‘fobia da mancanza di telefono cellulare’.
Una ricerca condotta da SecurEnvoy, una compagnia che si occupa di telecomunicazioni, getta luce su questo preoccupante fenomeno. Un sondaggio condotto su un campione di 1000 persone ha infatti rivelato che ben il 66% degli intervistati soffre continuamente di nomophobia. La percentuale è incrementata del 13% rispetto ad un analogo studio condotto solo quattro anni orsono. Secondo la ricerca, il 70% delle donne sono colpite da nomophobia, contro il ‘solo’ 61% degli uomini. Percentuali preoccupanti, dunque, soprattutto se si pensa che il 77% delle persone affette si trovano nella fascia di età 25-34 anni.
Nuove patologie: ecco la Nomofobia, il terrore di rimanere senza smartphone
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