Il 22 giugno Apple va a processo per i prezzi alti degli e-book

 

Pochi giorni fa il governo statunitense aveva annunciato un’azione legale contro i principali venditori di e-book, accusandoli di accordi sottobanco per gonfiare i prezzi di vendita. L’azione è stata rivolta contro i big mondiali dell’industria dei libri in formato elettronico, ovvero Apple e cinque altre aziende (HarperCollins, Hachette Book Group, Penguin e Macmillan). Secondo informazioni trapelate da fonti anonime, il Dipartimento della Giustizia statunitense sta indagando in particolare su una questione scottante riguardante Apple. L’azienda di Cupertino è infatti accusata di accordi con gli editori per gonfiare i prezzi degli e-books in vendita sull’Apple iBookstore. 

Secondo il Dipartimento della Giustizia, nel 2010 Apple concesse ad alcuni dei principali editori di e-book di stabilire i prezzi di vendita dei loro prodotti. Da allora, tuttavia, i prezzi hanno subito una vera e propria impennata costringendo altre aziende (come ad esempio Amazon) ad aumentare anch’esse i prezzi di vendita, sotto la pressione da parte degli editori stessi. 

Una notizia dell’ultim’ora è che Apple ha accolto con favore la possibilità di un processo nell’ambito del quale potersi difendere dalle accuse. Secondo il legale incaricato da Apple, Daniel Floyd, le accuse mosse contro l’azienda sarebbero del tutto infondate pertanto un processo rappresenterebbe l’occasione giusta per demolirle una volta per tutte. Il giudice distrettuale incaricato, Denise Cote, ha provveduto a fissare l’udienza di questo processo il prossimo 22 giugno.

Il 22 giugno Apple va a processo per i prezzi alti degli e-book

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