Se vi fosse mai capitato di chiedervi come Facebook guadagni così tanti soldi, eccovi un esempio di come i social network possano essere tanto remunerativi sfruttando le informazioni sui dati personali e sulle preferenze degli utenti. Con la versione mobile di Facebook è stata offerta un’importante occasione per chi fa pubblicità di mettere a punto campagne indirizzate agli utenti in base alle loro attività ed informazioni personali.
Secondo TechCrunch, gli ads su Facebook rappresentano sostanzialmente uno scambio di informazioni: le agenzie pubblicitarie giocano al rilancio per apparire sul social network, guadagnando in base al target demografico che sono in grado di raggiungere. Gli ads sono realizzati su misura per apparire ad esempio secondo l’età, il sesso, la residenza, i click su ‘Mi piace’ e le app utilizzate dai propri contatti. Non si tratta realmente di una trasmissione di dati personali alle agenzie pubblicitarie, comunque, ma di informazioni relative a target di utenti che rimangono anonimi.
Ad esempio, un marchio che distribuisce prodotti riguardanti donne single avrà accesso ad un target di utenti Facebook di sesso femminile che sul proprio profilo indicano di essere single.
La stessa cosa avviene quando si pubblicizzano beni o servizi che riguardano utenti di una specifica fascia di età, oppure residenti in una certa nazione. Secondo Facebook, tutto ciò non rappresenta una violazione nei confronti della privacy, quanto piuttosto di un ‘aiuto’ volto a migliorare l’esperienza utente.
Inserzioni sponsorizzate ed ads: marketing su Facebook
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