Uno schermo sensibile al tocco offre all’utenza un’infinita gamma di soluzioni per l’interattività. Volta per volta basta rappresentare sullo schermo un comando e assegnare alla pressione in quel determinato punto una specifica funzione e il gioco è fatto: non servono più dispositivi di input come tastiere e mouse e si può impiegare lo schermo come universo input/output completo per l’interazione più coinvolgente.
Su questo scenario tecnologico competono numerosi modelli interattivi, tutti ansiosi di aggiudicarsi l’apprezzamento delle compagnie hardware e software più direttamente coinvolte nella determinazione del futuro dell’informatica. Tra tutti i modelli si distingue quello messo a punto dal team di Jeff Han, il Multi-Touch.
Si tratta di un sistema di interazione basato su un monitor con tecnologia FTIR (Frustrated Total Internal Reflection). Lo schermo retroilluminato misura 36″x27″ ha una risoluzione superiore a 0.1″ a 50Hz.
Mediante il protocollo OpenSound Control via UDP vengono trasferite le informazioni di derivanti dalla pressione del dito dallo schermo al PC rendendo possibili interazioni finora inaspettate.
L’obiettivo è quello di portare anche ad altri dispositivi questo tipo di tecnologia: sicuramente telefonini, desktop PC, tablet PC potrebbero giovarsene in modo ampio.
Altre tecnologie interessanti in questo senso sono la Touchlight sviluppata in casa Microsoft e quella progettata dal Politecnico di Milano denominata Tai-Chi (Tangible Acoustic Interfaces for Computer-Human Interaction).
Video futuristico sulle potenzialit??? del Multi Touch