Tempi ancor più duri in arrivo per gli ex-utilizzatori di Megaupload, il popolare sito di file sharing e online storage che è stato chiuso nelle scorse settimane dalle autorità statunitensi. I procuratori che stanno indagando sul caso hanno reso noto che fra pochi giorni, a partire dal 2 febbraio, sarà possibile iniziare la cancellazione dei dati presenti su Megaupload. Ciò significa che è stato dato il via libera alle compagnie di storage sulle quali si appoggia Megaupload – Carpathia Hosting e Cogent Communications – per iniziare a ‘svuotare’ i loro server. Il motivo di questa autorizzazione è dato dal fatto che al momento gli inquirenti sono entrati in possesso di sufficiente materiale per proseguire con le indagini, e non hanno più alcun bisogno di altre prove. Le due compagnie di storage denunciano inoltre che, dalla chiusura di Megaupload avvenuta il 20 gennaio, sono stati sospesi i pagamenti per l’utilizzo del loro servizio di storage. Una grande incertezza regna perciò sulla sorte dei dati salvati da utenti che non hanno compiuto alcuna infrazione di copyright.
Il caso di Megaupload potrebbe rappresentare una dura lezione per i consumatori che ancora non hanno fatto i conti con i rischi legati al salvataggio dei propri dati personali nel cloud. Secondo quanto rilasciato da Raymond Van Dyke, esperto di questioni tecnologico-legali, “la chiusura di Megaupload e il caos che ne è risultato dimostra quanto siano a rischio i dati in formato digitale se si ripone un eccesso di fiducia in alcuni siti che in realtà non la meritano. Bisogna anche ricordare che esistono su internet moltissimi siti legali per il data storage…”.
MegaUpload: video tributo