Dopo la chiusura - avvenuta giovedì scorso, del popolare sito di file sharing Megaupload, le autorità di Hong Kong hanno dato un ulteriore colpo alla società “congelando” 42 milioni di dollari in asset nel corso di controlli in uffici, case private e stanze di albergo di dipendenti e manager. Il raid compiuto nelle scorse ore è stato frutto di un’azione congiunta che ha visto impegnati circa 100 ufficiali della dogana che hanno raccolto “grandi quantità di prove digitali”.
Queste indagini si aggiungono alle azioni legali avviate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dall’FBI, che hanno portato all’incriminazione di sette persone con l’accusa di pirateria online e complotti relativi alla violazione del copyright, nonché racket e riciclaggio di denaro sporco. I profitti illegali, secondo gli inquirenti, sarebbero sinora costati più di 600 milioni di dollari alle industrie cinematografiche.
Le indagini sono ancora in corso ma la posta in gioco per gli accusati è alta, dato che potrebbero rischiare la pena di 20 anni di reclusione in carcere.
RIP Megaupload