Da tanti anni si sente parlare di web semantico e sicuramente buona parte di tutto ciò che viene definito 2.0 appartiene appunto a quella nuova fase, cominciata dopo il 2.000 in cui i contenuti in rete hanno cominciato ad essere ancor più 'descritti', 'correlati', 'socializzati'.
Secondo Google però siamo ancora agli inizi: non basta capire che cosa è la gente si sta chiedendo e di conseguenza progettare in che modo i risultati delle ricerche, le SERP per dirla in gergo tecnico, si influenzano vicendevolmente.
In atto c'è una completa ristrutturazione che va verso la 'ricerca semantica', cioè il processo di comprensione del reale significato delle parole che la gente digita nelle caselle di ricerca. L'idea è che la search engine possa essere ulteriormente educata ed essere presto in grado di distinguere (ad esempio fra chi cerca informazioni relative ai 'cavalli' intesi come animali e chi cerca informazioni su 'Cavalli', il celebre stilista).
Dalle parti di Mountain View si cerca quindi di dotare sempre più il motore di ricerca di una propria intelligenza, per farlo diventare in grado di comprendere automaticamente i significati per poter andare a prelevare in maniera ottimale le informazioni in una linea di ricerca privilegiata.
Expert System applica la ricerca semantica a Twitter