Web Junkie: un documentario sui bambini cinesi dipendenti da internet

Chi pensa che l'uso eccessivo di internet e dei social media sia un fenomeno legato alle società occidentali si deve ricredere. Cinque anni fa, nel 2009, era la Corea del Sud la nazione con il maggior numero di collegamenti internet al mondo. Qui si cominciavano a studiare quei casi di 'internet addiction' (ragazzi che passano anche 18 ore al giorno al pc connesso in rete) che poi sarebbero apparsi anche altrove.

Non c'è da meravigliarsi perciò se il documentario Web Junkie (Spazzatura della rete),  presentato in anteprima al Sundance Film Festival lo scorso 19 gennaio, parla dei bambini cinesi affetti da questo problema e dei programmi di riabilitazione attivati per 'riportarli alla realtà'.

La dipendenza da internet in Cina (legata sopra tutto ai videogiochi) è stata infatti ufficialmente riconosciuta e viene trattata proprio come un disturbo clinico. Il documentario entra dunque in uno dei 400 nuovi centri di trattamento e riabilitazione, luoghi simili a prigioni o ospedali psichiatrivi in cui si cerca di deprogrammare ragazzi che vivono per lo più in un mondo a parte, nella realtà virtuale.

 Web Junkie ci porta a scoprire l'Addiction Treatment Center di Daxing, dove la terapia – fra le altre cose, si compone di monitoraggio costante dell'attività cerebrale e trattamento farmacologico.  

Web Junkie: un documentario sui bambini cinesi dipendenti da internet

Web Junkie: un documentario sui bambini cinesi dipendenti da internet

Web Junkie: un documentario sui bambini cinesi dipendenti da internet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato nè utilizzato per inviarti email *



Clicca qui sotto per confermare che sei una persona:

Cancel reply
T2 = 0,0000
T3 = 0,0000
T4 = 1.562,5000
T5 = 1.562,5000
T6 = 1.562,5000
T7 = 1.562,5000 > 36837,74 > 36837,73