Google e violazione della privacy, stretta finale di sei paesi UE

Anche se non se ne parla molto spesso, in questi mesi nel vecchio continente Google è al centro di una serie di iniziative legali riguardanti le politiche di tutela della privacy degli utenti che utilizzano i suoi servizi online, in primis il motore di ricerca. Dopo essere stata invitata ufficialmente dalla UE a revocare le nuove modifiche sulla privacy entrate in vigore nel marzo dello scorso anno, cosa peraltro mai successa, Google si sta ancor oggi dimostrando sorda alle voci di protesta ma così facendo corre grossi rischi.

Il colosso di Mountain View sta facendo spazientire i commissari europei e i membri delle autorità di controllo che da mesi non ricevono alcuna risposta alle proprie domande. L’ente che in Francia si occupa della privacy, il CNIL, insieme ai suoi corrispettivi italiano, spagnolo, britannico, olandese e tedesco ha annunciato lo scorso martedì l’avvio di una iniziativa legale congiunta che si auspica sarà più risolutiva dei richiami ufficiali che sinora non hanno avuto alcun successo.

Le multe comminabili dai singoli enti nazionali in merito alla violazione della privacy possono andare dai 300 mila agli oltre 600 mila euro. A prima vista sembrano sanzioni salatissime, eppure conti alla mano Google può contare su profitti tanto enormi da non risentire più di tanto di multe di questa entità.

Google e violazione della privacy in Europa

Google e violazione della privacy in Europa

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