Foxconn, condizioni di lavoro: nessuna pressione sui dipendenti

Da mesi ormai l’azienda cinese Foxconn è al centro di una vera e propria bufera che riguarda le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, che sarebbero sfruttati e sottopagati. I vertici aziendali hanno recentemente respinto al mittente le ultime accuse che riguardano un obbligo nei confronti di studenti universitari a lavorare nelle sue fabbriche. Il gigante dell’industria manifatturiera cinese, che si occupa anche dell’assemblaggio degli iPhone, ha infatti dichiarato che una recente indagine da parte della Fair Labor Association non ha trovato ‘alcuna prova sul fatto che vi siano persone obbligate a lavorare nelle fabbriche cinesi di Foxconn’. 

Foxconn ha tuttavia ammesso che, in passato, vi è stata una collaborazione con ‘un certo numero’ di studenti di scuole cinesi nell’ambito di progetti di tirocinio della durata variabile da uno a sei mesi: gli studenti rappresentano infatti il 2.7% dell’intera forza lavoro cinese. Foxconn sostiene che i suoi tirocinanti non siano in alcun modo obbligati a rimanere, e che possono abbandonare il programma in qualsiasi momento lo desiderino.

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