A fine aprile (precisamente il 19) è uscito un nuovo aggiornamento dell'algoritmo di ricerca Google Panda, che determina il ranking, il piazzamento dei siti nelle pagine di ricerca (SERP). Sempre ad aprile, il 24, è stata la volta di Google Penguin, un update che è stato progettato per colpire l'attività degli spammer, ed in particolare coloro che si fanno pubblicità in maniera disonesta. Le penalizzazioni si stanno muovendo in due direzioni: keyword stuffing, pagine ed articoli infarciti indiscriminatamente di keyword, spesso anche non pertinenti, nei metadata, e il link spamming, ovvero contenuti pieni di link forzati a pagine esterne che non aggiungono informazioni ma fanno pubblicità a prodotti o servizi. Stando alle prime dichiarazioni di Matt Cutts di Google, le penalizzazioni dovrebbero quindi toccare quei siti maggiormente carichi di link obsoleti, pubblicità, contenti duplicati. La nuova politica 'white hat SEO', inaugurata da Google alla fine del 2011, guarda verso il web semantico e premia chi riesce a fornire contenuti e prodotti di alta qualità, senza imbrogliare.
Proprio per far migliorare i siti in questa direzione, agli esperti di ottimizzazione sui motori di ricerca, viene sempre più spesso chiesto di fare pulizia dei link, cioè individuare e rimuovere i “collegamenti difettosi”, che non portano traffico al sito, ma lo penalizzano.
Ecco Google Penguin, come funziona l''aggiornamento dell''algoritmo di penalizzazione del motore di ricerca
Ecco Google Penguin, come funziona l''aggiornamento dell''algoritmo di penalizzazione del motore di ricerca
Ecco Google Penguin, come funziona l''aggiornamento dell''algoritmo di penalizzazione del motore di ricerca
