Cybercrime: scatta la confisca obbligatoria per reati informatici

A partire dal 9 marzo 2012 entreranno in vigore nuove regole relative alla confisca dei dispositivi elettronici utilizzati per reati informatici. Si tratta di una importante modifica del Codice Penale italiano approvata dalla Commissione Giustizia del Senato, e che si pone come uno strumento aggiuntivo per il contrasto dei reati compiuti in ambito informatico. Questi reati, che rientrano nella categoria dei cosiddetti ‘cybercrime’, in Italia verranno duramente puniti attraverso la confisca obbligatoria degli strumenti utilizzati per perpetrarli. 

Ma cosa succedeva in passato? Prima dell’approvazione di questa importante modifica, la confisca era consentita solo nel caso di beni di proprietà di chi aveva commesso il reato. Perciò, ne erano esclusi quelli di proprietà di persone terze, sostanzialmente estranee al reato commesso. 

Dal 9 marzo tutto cambierà, dal momento che saranno sequestrati tutti i beni e gli strumenti informatici utilizzati per compiere i reati, indipendentemente dal fatto che essi siano di proprietà dell’accusato o meno. 

Tradotto in termini pratici, ciò significa che se il computer di un ufficio verrà impiegato nell’ambito del cybercrime, esso verrà sequestrato anche se l’azienda era ignara dell’utilizzo non corretto. Pertanto, chi sinora ha utilizzato un computer aziendale per scaricare illegalmente (e impunemente) film o musica può considerarsi avvertito. Dal 9 marzo si correranno guai ancor più grossi, che potranno anche mettere a serio repentaglio il proprio posto di lavoro.

Cybercrime cosa ?¿

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